Una tragedia
La pesca del tonno è tra le più affascinanti perché esso è un grande combattente ed è dotato di una potenza formidabile. La sua forma a siluro gli permette, con solo poche codate di raggiungere velocità impressionanti. Spesso quindi la lotta è impari e la spunta quasi sempre lui. Tantissime volte mi è capitato di lottare con un tonno abboccato ed ancora vivo, le volte che sono riuscito a metterlo a bordo si contano sulle dita di una sola mano. Una volta ho pianto come un bambino disperato.
Avevamo lottato due ore con un tonno di tre o quattro quintali, infine esausti eravamo riusciti ad agganciarlo e a tenerlo stretto alla murata della barca, mentre stavamo passandogli una cima intorno alla coda per issarlo ormai a bordo, si è improvvisamente messo a sbattere la coda e a divincolarsi con tale forza che quattro persone quali eravamo, siamo stati letteralmente sbattuti per terra. Il tonno ha rotto il filo e si è inabissato portandosi dietro un enorme raffio ancora infilzato nelle sue carni e da me tenacemente trattenuto fino allo spasimo, lasciandoci con un palmo di naso.
Durante queste lotte il filo scorre velocissimo verso il mare e gli ami enormi si sentono fischiare pericolosamente vicino guai ad essere agganciati da uno di essi, è la fine.Così successe ad un pescatore siciliano che pescava i tonni e i pescespada col proprio figliolo al largo di Maratea.I siciliani sono i più grandi pescatori di tonni e pescespada e li seguono pescandoli per tutto il Tirreno, fino a Genova ed oltre.
Un giorno una barca non è rientrata dalla pesca come era solito fare a Marina di Camerota, paese della costa campana, ciò è stato notato dagli altri pescatori siciliani che seguivano la pesca ed è scattato l’allarme. Noi come al solito stavamo uscendo a pescare ed era il giorno dopo che questo pescatore non era rientrato; dalla nostra radio ricetrasmittente, sul canale tre che era quello dei pescatori, abbiamo raccolto l’appello lanciato dai pescatori siciliani che erano a Marina di Camerota.
Abbiamo scrutato anche noi il mare in cerca di qualche segno ma niente, non eravamo in zona, lo abbiamo comunicato per fare orientare le ricerche altrove e dopo un poco abbiamo saputo che era stata avvistata la barca; era alla deriva senza nessuno a bordo. Nel tardo pomeriggio hanno trovato le sue coffe; tirandole hanno prima recuperato un tonno, poi il figlio con un amo conficcato nel polso ed infine il padre con un amo conficcato nel collo.
Molto probabilmente il figlio era stato agganciato da un amo e trascinato in acqua, il padre nel tentativo disperato di salvarlo ha rischiato di trattenere il filo per fermare la corsa del tonno verso il fondo del mare, restando anch’esso agganciato ad un amo e quindi risucchiato in mare.
Il mare esige qualche volta questi pesanti tributi.
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