Category Archives: I pesci

Sciarrano

Dal gr. “pérkē”, pesce d’acqua dolce.  E’ ermafrodita e le uova sono pelagiche (nel plancton da marzo ad agosto), come pure gli stadi larvali e post larvali.  Frequente ma non abbondante. È una specie solitaria, spiccatamente territoriale. Difende con aggressività il proprio territorio dalle intrusioni di suoi conspecifici.

Perchia

 dal lat. “ānulus”, cerchio, anello per la particolare forma della livrea. Alcuni autori fanno derivare il termine dalla caratteristica apertura della bocca tale da far sembrare lo sciarrano un pesce sbadigliante.  Si nutre soprattutto di pesci più piccoli. l corpo è allungato, con muso sporgente. Le labbra sono carnose e gli occhi grandi. In dialetto portaiolo con il nome di perchia si intende individuare un diverso pesce appartenente alla specie serranus, mentre quella in esame si chiama anula.

Donzella

 Quanto all’etimo è voce derivata dal greco “akation”, albero della nave, e fu voce del linguaggio gergale dei marinai.  E’ ottimo per la zuppa di pesce o per fare un brodetto per condire gli spaghetti.  Corpo affusolato, muso a punta. La livrea presenta un marcato dimorfismo sessuale: le femmine hanno dorso marrone e fianchi giallastri con ventre bianco, mentre i maschi sono verdi, blu o marroni, con ventre bianco, una macchia blu scura sopra la pinna pettorale e con una banda ondulata arancione vivace sui lati.

Lucerna

 Dal lat. “lucĕrnam” deriv. di “lūx (lūcis)” luce. Forse per la forma simile ad una lucerna (v. gr. “luxos” lume). E’ detto anche uranoscopo dal gr. “ouranόs” cielo e “skopos” ricavato da “skopêin” osservare, ossia “che guarda il cielo” per la posizione della bocca e degli occhi rivolti verso l’alto. Carne bianca e buona per la zuppa di pesce. Il colore è bianco sul ventre e sulla pinna anale mentre il dorso ed i fianchi sono bruni, talvolta con macchiette chiare.

Murena

 Dal gr. “μύραινα” deverb. Di “μύρω”, scorrere. Nelle Etimologie di Isidoro da Siviglia si legge: “E’ molto difficile uccidere una murena colpendola con un bastone, assai facile, invece, servendosi di una canna sottile. Il suo spirito vitale si cela chiaramente nella coda..”. Capita talvolta nelle nasse. La sua carne è ottima. Il sangue è tossico, ma la cottura lo rende innocuo. Questi anguilliformi hanno un corpo serpentiforme, leggermente compresso ai lati, non ricoperto da scaglie. La testa è breve, i denti sono lunghi e appuntiti, spesso caniniformi. I colori sono spesso bruni, in molte specie però possono esserce reticolature o macchie chiare, talvolta questi disegni possono formare disegni complessi.