Category Archives: I pesci
Ombrina
Ombrina = Ombrina. Dal lat. volg. “umbrìna”, pesce ombra per le ombreggiature dei colori della sua livrea (argenteo con strisce dorate). Si cattura soprattutto quando il mare è sporcato da acque fangose. Capita saltuariamente nelle sciabiche e nei tramagli. Può raggiungere un metro di lunghezza e il peso di 12 chili. Si ciba di invertebrati che cattura nella sabbia grufolando in piccoli gruppi, le sue prede preferite sono crostacei, molluschi (cannolicchi). La riproduzione avviene all’inizio dell’estate. I giovani fino a 3 cm sono nerastri con pinne bianche.
Spigola
Da spiga, per la forma delle pinne dorsali. Anticamente denominato pesce lupo per la sua voracità. E’ un pesce robusto, che predilige le acque salmastre e che rimonta le acque dolci. E’ specie più gregaria da giovane e in acque tranquille. Gli esemplari grossi vanno più isolati o a coppie. Si alleva nelle valli salmastre, nelle lagune e in mare.La spigola è una delle specie più pregiate ed è oggetto di acquacoltura sia estensiva (lagune e valli), che intensiva (vasche e gabbie) in acque marine e salmastre.
Preidentici (orata)
Preidentici = Orata. Dal lat. “prāe”, prima e “dĕnticem”, dentice. Probabilmente ad indicarne la superiore forza dei denti nella demolizione dei gusci delle ostriche. Si nutre di molluschi e crostacei, a volte di alghe. Si distingue per avere il profilo del capo assai convesso e la mandibola leggermente più breve della mascella superiore. Sulla parte anteriore di ciascuna mascella sono presenti 4-6 grossi denti caniniformi, seguiti da 3-5 serie di denti molariformi superiori e 3-4 inferiori. Il dorso è grigio azzurrognolo ed i fianchi argentei con sottili linee grigie longitudinali. Una banda nera e una dorata sono interposte fra gli occhi.
Dentice pagro
Dentici pardu = Dentice. Dal lat. “dĕnticem”, deriv. di “dēns” (genitivo dĕntis) dente, per i caratteristici denti sporgenti. Pardu potrebbe essere la corruzione di pagro dal gr. “phàgros”, vorace. È una specie ermafrodita: la maturità sessuale è raggiunta a 3 anni di età (con una taglia in media di 24 cm), ogni individuo è prima femmina, poi invecchiando assume la sessualità maschile.
Sarago puntazzo
Il termine dialettale zucu forse da lat. “acūtus”, puntuto. Abita le zone scogliose del litorale dalla costa, fino ai 40-50 metri di profondità, spesso si possono incontrare su fondali bassi. Si nutre di piccoli organismi animali, che stacca con gli incisivi dalle alghe che coprono gli scogli. Si nutre anche delle stesse alghe.La carne è ottima, bianca e compatta.
Forma compressa lateralmente, tipica della Famiglia degli Sparidi, cui appartiene. Simile al sarago maggiore dal quale si distingue per il profilo frontale, che in prossimità della bocca appare concavo anziché convesso come negli altri sparidi
- il muso è molto appuntito, da cui il nome di pizzuto, e questo carattere è molto vistoso e può essere individuato facilmente.
- la macchia nera sul peduncolo caudale è completa anche nella parte inferiore
- le strisce verticali sui fianchi sono molto marcate, e permangono particolarmente visibili anche a qualche ora di distanza dalla morte.
- è presente una debole fascia triangolare dietro l’occhio, simile a quella del sarago fasciato ma più breve e meno marcata.