Category Archives: I pesci

Coda di rospo

 Dal lat. “piscātrix”, pescatrice o coda di rospo.La rana pescatrice presenta una testa massiccia ricoperta di creste ossee e spine, appiattita e allargata, di forma ovale, così come la parte anteriore del corpo; il corpo è conico e la pelle è priva di squame. La bocca è molto grande e rivolta verso l’alto, con numerosi denti acuti: la mascella inferiore è prominente rispetto a quella superiore. Nella mandibola e lungo il corpo sono presenti delle appendici cutanee a forma di frange. La colorazione è bruno-olivastra o violacea sul dorso e bianca nel ventre; le pinne sono orlate di scuro. Il primo raggio della pinna dorsale è estremamente sviluppato e dotato in punta di una piccola escrescenza carnosa. Quest’appendice, utilizzata per cacciare, è chiamata illicio.  Si sposta anche lentamente aiutandosi con movimenti delle pinne ventrali e delle pettorali.  Si nutre preferibilmente di pesci (pleuronettiformi, gadidi, clupeidi).  La sua carne bianchissima e soda, conosciuta con il nome di Coda di rospo,  è molto buona.

Pesce Rondine

 Capita spesso che di notte finisca il suo volo all’interno delle barche dei pescatori e sembra che siano anche attratte dalle luci.  Il dorso è azzurro vivace ed i fianchi argentei. Tutto il corpo ha riflessi iridescenti. Le pinne pettorali sono grige chiare con un bordo biancastro.

Alalunga

Da “āla”, pinna e “lŏnga”, lunga. E’ pelagico e veloce migratore. Si riproduce da metà luglio a metà settembre nell’area dello stretto di Messina. Uova e stadi larvali sono pelagici. Si nutre di pesci in genere, cefalopodi e crostacei planctonici. Il colore è simile a quella del tonno rosso, blu scuro sul dorso e bianco su fianchi e ventre. Questa specie viene attratta spruzzando acqua a pioggia dietro la poppa della barca. La carne è bianco rosea e non rossa, viene considerata migliore di quella del tonno rosso perché più magra. La carne si vende fresca ed in conserva.

Alletterato

Dal lat. scien. “euthynnus alletteratus” con l’allusione alle striature sinuose della livrea che fanno pensare ad una scrittura.  Il periodo della riproduzione va da aprile a luglio. Si nutre di clupeidi e altri pesci pelagici. La livrea è azzurro scuro sul dorso e bianco madreperlaceo sul ventre. Nel terzo posteriore del corpo, in posizione dorsale ci sono disegni scuri molto simili a quelli del tombarello, inoltre ci sono 4-8 grossi punti neri sotto la pinna pettorale.

Pescespada

Generalmente nuota in superficie e lascia sporgere sul pelo della acqua la punta della sua pinna dorsale e quella dei lobo superiore della codale. Scende anche a profondità di oltre 600 m.  Una volta non erano rare catture superiori ai 3 quintali. Il corpo è di colore scuro sul dorso, argenteo con riflessi violacei sui fianchi e tendente al bianco sul ventre. Il loro aspetto è caratterizzato dalla presenza dell’inconfondibile “spada”; il corpo è agile e muscoloso, quasi squaliforme e la forma falciforme delle pinne denota una vita fatta di velocità e potenza. La spada, un prolungamento della mascella lungo fino ad 1/3 del corpo, è composta di materiale osseo e presenta bordi taglienti. Viene usata come arma di offesa (per la caccia) e di difesa dall’unico predatore (uomo escluso) che comporta un serio pericolo alla vita del pesce spada: lo squalo makò. I pesci spada riescono ad aumentare la temperatura del cervello e degli occhi rispetto alla temperatura esterna, questo aumento è di circa 10 gradi centigradi. Questo meccanismo fisiologico migliora la visione e la coordinazione al fine di cacciare con più efficienza.