Category Archives: Pesci di tartano

Aragosta

E’ un crostaceo. Ha una taglia medio-grande con una lunghezza media di 20-40 cm e massima di 50 cm ed il peso fino a 8 kg. Il corpo è di forma sub-cilindrica, rivestito da una corazza che durante la crescita cambia diverse volte per ricrearne una nuova.  Il carapace è diviso in due parti, il cefalotorace (parte anteriore) e l’addome  (parte posteriore), con una colorazione da rosso-brunastro a viola-brunastro ed è cosparso di spine a forma conica. L’addome è formato da 6 segmenti mobili. Anteriormente presenta due antenne più lunghe del corpo, ripiegate all’indietro, gialle e rosse a tratti, che hanno la funzione di organi sensoriali e di difesa; sulla fronte sono anche presenti due spine divergenti a V. A differenza di altri crostacei (ad esempio granchio ed astice), non ha chele. Si nutre di plancton, alghe, spugne, anellidi, pesci, a volte anche carcasse di questi.

 

Rombo

Dal gr. “rhόmbos”, lat. “rhόmbum”, rombo. Per somiglianza di forma. La riproduzione va dalla fine dell’inverno alla primavera. Si nutre di pesci, crostacei e molluschi. La sua carne è un po’ meno buona di quella della sogliole. La livrea può essere color sabbia con chiazze scure irregolari e sfumate oppure più scura con macchie ocellate scure con centro chiaro, ben definite. Quest’ultima colorazione è più frequente nei maschi.

Sogliola

Con il nome comune Sogliola si indicano alcune specie di pesci d’acqua salata appartenenti alla famiglia dei soleidi e dei pleuronectidi.
Sono pesci la cui evoluzione li ha portati alla postura sdraiata su un fianco, con uno dei due occhi che si è spostato a fianco dell’altro, sul lato rivolto verso la superficie dell’acqua. Anche la colorazione ha seguito quest’evoluzione: il lato rivolto verso il fondo è bianco, quello verso l’alto è bruno, marezzato, mimetico e spesso camaleontico: le sogliole riescono infatti a cambiare colore per imitare l’ambiente circostante grazie ai cromatofori, cellule con pigmenti colorati dell’epidermide. Dal catalano “palaya”, lat. tardo “pelàicam”, gr. “pelagikόs”, marino, di alto mare. Si nutre soprattutto di policheti, di ofiure, oloturie, molluschi, crostacei decapodi e anfipodi. La sua carne è molto apprezzata in cucina: di sapore molto delicato, non deciso né caratteristico.

Triglia di fango

E’ un pesce di piccola taglia moderatamente compresso. La bocca è piccola e protrattile, dalla cui estremità partono due appendici (barbigli), utilizzate per la ricerca di cibo sul fondo e che ariposo possono essere nascoste in un solco lungo la mandibola.La colorazione è generalmente bruna o rossastra rosa o color arancio lungo i fianchi con tre o quattro bande longitudinali giallo dorato. Le femmine hanno dimensioni maggiori dei maschi.

Grongo

Dal lat. tardo “grόngum”, gr. “gόngros”. Presenta una pelle liscia e senza scaglie. Gli occhi sono abbastanza piccoli e sono separati da un ampio spazio piatto. Muso allungato, bocca ampia (raggiunge il centro dell’occhio), dotata di due file di denti, con labbra grandi. Il colore è variabile, da beige a quasi nero (gli esemplari che vivono su fondi duri sono di solito più scuri) con ventre bianco. Una fila di macchiette bianche è allineata lungo la linea laterale. La pinna impari è bordata di nero.La riproduzione è nei mesi estivi e la vita larvale forse raggiunge i due anni. E’ carnivoro e vorace.