La costa
Nella presente sezione, abbiamo pensato di inserire una cartina della costa di Maratea in cui vengono indicati, per la verità in modo molto approssimativo, i toponimi dei luoghi così come vengono chiamati in dialetto.
Si può dire, senza tema di smentita, che ogni scoglio, spiaggetta, cala, punta e insenatura ha un nome proprio con cui i marinai da secoli li indicano. Tale peculiare definizione dei luoghi, è stata ben descritta dal Prof. Stoppelli nel suo “Martea greca, Maratea romana: ipitesi storiche attraverso la toponomastica“. In questa relazione è scritto che i toponimi marateoti “possono essere improntati alla conformazione fisica, mettendo così in evidenza un elemento caratterizzante della geografia del luogo; possono riflettere la prevalenza di una determinata specie vegetale (alberi, piante); possono essere suggeriti dal nome di animali. Ma può anche essere determinante la geografia umana: il luogo può denominarsi da costruzioni che vi sono presenti (porto, castello, rocca); dall’uso che se ne fa; e inoltre da nomi di persona, di Santi, dai vari nomi della “Madonna”. Pertanto, a conferma di quanto sopra detto, non è sorprendente notare, vedendo dal mare l’Armud’à Cissuta, come il termine “Armo” – dal greco ἄρμο – significando “rocca scoscesa” indichi perfettamente la caratteristica principale del luogo.
Similmente provate ad affacciarvi su ciò che rimane della spiaggia del Crivo: capireste che il nome latino clivus, corrispondendo ad un luogo “boscoso per lo più di arboscelli, erto e ripido” ben si addice al luogo che pure è aderente al greco (χρύφιως) cryphίos, ossia ” nascosto”. Consapevoli dell’opera di salvaguardia di questi toponimi ci piace evidenziare, ancora una volta, l’augurio del Prof. Stoppelli riportando e condividendo le sue parole: “per quanto riguarda questa conversazione, mi dirò soddisfatto se sarò almeno riuscito a suscitare il convincimento che i nomi delle località sono anch’essi documenti del passato e, come tali, vanno protetti e conservati. Sono insomma anch’essi “beni culturali”, la cui tutela ha, se non altro, il vantaggio di non costare assolutamente nulla alla comunità.”
Per facilitare la fruizione della mappa abbiamo posto dei numeri indicanti i punti della costa sulla cartina a cui è possibile accedere cliccando su di essi. Una foto visualizzerà il luogo e la descrizione. Per la realizzazione della mappa abbiamo seguito la traccia indicata da Aldo Fiorenzano nel suo “Per non dimenticare…. del tutto” in cui i nomi dei luoghi sono stati trascritti dalle “interviste” a Dionisio Romano, alias “Nasiceddu”, in anni di lunghe e istruttive conversazioni. La costa viene indicata, partendo dal centro della spiaggia del Porto, verso levante in direzione di Praia a mare e, verso ponente, in direzione di Sapri.
Una piccola avvertenza: nel seguire il percorso, specie verso ponente, occorre considerare che i primi toponimi quali: ‘mbacci ù iumu (alla foce del fiume), ‘u scogliu piscaturu (lo scoglio dove si pesca), non li abbiamo riportati in quanto, attualmente, risultano coperti o dalla banchina o dal molo del porto.
Mi ha fatto venire voglia di andare a Maratea,davvero bel posto e bel sito,complimento